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(17 – 18 – 19 – 20 luglio 2015)

Roberta M. & Gianluca

 

 

Dopo svariati rinvii, questa volta si parte.

Destinazione per noi ormai classica ma ancora carica di piacevoli aspettative: Aix en Provence, Arles e Valensole.

Pieno Sud della Francia. In estate.

Profumi e sapori intensi, cielo limpido ed azzurro, luce violenta e caldo, cicale che cantano dalla mattina alla sera.

Il tutto punteggiato dagli impareggiabili mercati provenzali.

 

E’ venerdì mattina (17 luglio 2015) e, in una Milano ancora in pieno regime lavorativo, si piglia l’auto e ci si dirige in direzione opposta al nostro consueto.

Niente centro città. Autostrada Milano-Genova.

Non sono ancora le 9.00. Poco traffico. Iter scorrevole.

Solo due brevi soste – una in prossimità di Savona e l’altra dopo Nizza –.

Raggiungiamo Aix poco prima delle 15:00.

Sistemazione trovata in pochissimo tempo – e molto prossima al centro: 49, Cours Gambetta, Hotel Mozart: www.hotelmozart.fr -.

Il tempo di aprire i bagagli e rinfrescarci e … et voilà siamo in rue d’Italie!

Sempre carina. Decisamente francese nello stile e nelle proposte: punti resto interessanti, negozietti di fiori, frutta e verdura e boulangerie.

E via si prende Cours Mirabeau non senza aver fatto prima una visita ad un boutique in 1, rue Cardinal (Expressions: atelier de ceramique – www.gertz.eklablog.com) e poi su verso Place Richelme perdendosi tra le diverse ruelle e le tante fontane.

Sono le 17:00. Dopo aver verificato la chiusura di un negozietto di oggettistica tipica della Provenza (vasellame in terra cotta, tessuti provenzali, etc.) (La vie est si belle), scatta un cafè glacé per me e una birra veritable per Gianluca nel frattempo fornitosi presso una boulangerie di focaccia alle olive e un pane pomodori e chévre.

Lì, seduti in uno dei tanti caffè all’aperto, all’ombra di maestosi platani, mischiandoci tra turisti e veri cittadini di Aix (aixoise). Super!

Terminata la pausa gourmande, un salto nella vicina piazza dell’Hotel de Ville e poi a zonzo rapiti da vetrine coloratissime di pasticcerie e prodotti locali.

E ci si ritrova in Cours Mirabeau con i suoi caffè e le sue cartolerie e le tante bancarelle installate sul lato destro per l’estate: canovacci e tovaglie di tutti i colori, lavanda sotto ogni forma, cappelli, fotografie e vasellame irregolare in terra cotta. Un sorprendente pot pourri.

Qualche passo nell’elegante quartiere Mazarine con la fontana dei quattro delfini (fontaine des quatres dauphines) coperta per restauro, una visita alla chiesa di Saint -Jean da Malta e poi sosta alla Fontana Roi René.

Sono le 20:15 ed è tempo di pensare alla cena.

Passaggio in un locale (Follia, 10, Rue de la Verrerie) dove già si era stati e che merita anche solo per la carte dessert proposta (il fondant tout chocolat servito tiepido è divino).

Rientro in albergo camminando lentamente scovando nuovi angoli della cittadina e guardando il cielo carico di stelle.

 

 

E’ sabato mattina (18 luglio 2015).

Ci si alza di buon’ora. E’ giorno di mercato!

Imperdibile veritable marché provençale!

Veloci ci si prepara per uscire.

Si entra in un caffè – pasticceria di nuova gestione: gli occhi si soddisfano alla sola vista dei colori (éclairs di ogni tipo, tartellette au citron o au framboise, callissons e i classicissimi croissant nature, pain au chocolat, brioche nature, brioche sucré, cannelle, etc.).

Profumi di dolci mischiati al caffè.

E dopo un petit-déjeuner degna del suo nome, ci si incammina verso Place de Verdun, dove si apre il mondo: banchetti, banchetti e ancora banchetti. Frutta, verdura, formaggi e charcuterie, vasellame, tessuti, abiti e … spezie colorate e impalpabili! Una visione deliziosa, trionfo di colori e profumi!

E poi alla piazza del Comune per la parte del mercato dedicata ai fiori. Una invasione di girasoli, peonie e lysianthus. E ancora colore in mille sfumature.

E giù, a Place Richelme invasa da venditori di pane e dolci, frutta, verdura,  incredibili catene di teste d’aglio intrecciate e infinite qualità di olive, pesce e crostacei, callissons e lavanda: da far girare la testa.

Sono le ore 11:00 e nostro malgrado il tempo ci impone di dirigerci all’albergo, ritirare il bagaglio e lasciare la città. Sono le 12:00.

Ora è la volta di Arles che raggiungiamo attraverso via statale che costeggia l’Etang de Berre (laguna di Berre) con qualche problema (ingorgo all’ingresso della città).

Giunti a destinazione ci accoglie un caldo feroce. Il sole sembra bruciare la pelle.

Un ingresso all’Ufficio del Turismo (molto efficiente e disponibile) e poi Place de la Repubblique (con fontana splendida), Arena e Place Voltaire (dove facciamo una sosta di un’oretta per sorseggiare birra e gustare un glace à la menthe et chocolat al freschetto dei platani).

E poi sempre camminando alla riscoperta della cittadina (da segnalare negozi di ceramiche e terra cotta e tessuti di grande pregio: ceramique de Lussan e “poterie ici la terre” tipiche della Drôme Provençale - e un piccolo Atelier del pittore – incisore André Mayer  con opere molto interessanti in 14 bis, rue de la Calade).

Sono le 18:00 ed è tempo di cercare la sistemazione.

Si trova in un quartiere esterno alla città, in Camargue piena.

Un mas ristrutturato dal maçon Gérard (oggi titolare della chambre d’hotes: www.lemasdisnard.com): stile pulito dove la protagonista è la pietra – calcarea - lasciata a vista. Contesto semplicemente bello.

Cena in zona Arena: e qui la fa da padrona la carne di toro e dessert sempre di grande interesse (è la volta di una mousse au chocolat magnifica!).

Rientro e giusto il tempo di vedere cosa passa la tele e sonno profondo.

 

È domenica mattina (19 luglio 2015).

Un dolce risveglio ci attende: colazione preparata da Gérard e consorte con confettura di albicocche e mandorle e ai fichi fait maison (dalla vicina, per vero).

E poi classica baguette, burro, pain au chocolat e croissant natur e … jus d’orange pressé: magnifique!

Colazione presa con estrema calma e dopo i calorosi saluti – tipici della gente di questa terra – con riserva di rivederci,  si riprende la strada: obiettivo finale Valensole e la sua festa della lavanda.

Con grande sorpresa, lasciata la città di Manosque, troviamo campi di lavanda ancora in fiore e grandi girasoli color giallo carico.

E’ tempo di … scatto quasi incontrollato di foto – e di raccolta di qualche spighetta di lavanda -.

Il tutto sempre sotto un sole feroce (siamo al mezzo di!).

Lasciati i campi si giunge in breve tempo al paese in festa (paese già a suo tempo visitato). Passaggio all’Ufficio del Turismo locale per individuare la abitazione presa in affitto per il pernotto e per raggiungere il posto.

E poi ci si butta nella festa.

Un susseguirsi di eventi (dal gruppo folk di ballo al coro di donne vestite color lavanda, etc.) unitamente ad una esposizione - e vendita - per l’intera giornata di prodotti tipici locali (culinari e di artigianato) in due aree differenti: la via centrale e la zona del parcheggio dove per l’occasione è stata allestita anche una buvette.

Le vie del paese sono invase: turisti e gente del luogo.

Una grande e vivace partecipazione. Tutto è viola e bianco. Emozionante e coinvolgente.

Una sosta riposo (addormentati entrambi) in un parchetto all’ombra di un castagno maestoso.

La festa viene chiusa verso le 19:00. Rientrati a case per rinfrescarci e poi soirée in uno dei locali sulla via centrale (molto provenzale nell’offerta … pieds et paquets provençaux, doube, etc.).

Passeggiata per le strette vie della parte vecchia del paese – a partire dalla fontana – e rientro.

 

E’ lunedì mattina ( 20 luglio 2015).

Sveglia puntata alle 7:00. Operativi da subito con colazione da noi preparata e consumata sul terrazzino dell’appartamento. Il tempo di sistemare casa e bagagli, e via, pronti per partire.

Destinazione Italia via Briançon – Mont Ginevro.

Passati per Sisteron: village perché. Paese arroccato con una splendida cittadelle.

Il rientro si caratterizza per strada veloce con traffico ordinato.

Contesto molto bello: montagne all’orizzonte, frutteti carichi e il fiume Durance che scorre dolcemente.

Rientrati in Italia, breve sosta a Oulx in val di Susa (pasticceria “Sorriso”: dolci da forno molto buoni e espresso intenso), e poi dritti per Milano.

 

§

 

Letture consigliate prima della partenza:

Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z, 2008, Garzanti Libri, 351 pagine – notizie utili e curiosità sulla regione francese -;

Peter Mayle, Un anno in Provenza, 1992, EDT Editore, 208 pagine -  il diario dell’autore, compreso tra due feste di capodanno, ci guida attraverso i piaceri della cucina e dei vini del Sud della Francia, descrive i mercati di paese, le feste, le abitudini, i modi della socialità, il mutare del paesaggio con le stagioni -;

Peter Mayle, Toujours Provence, 1994, EDT Editore, 176 pagine - Stabilitosi nella regione del Luberon, Peter Mayle, conosciuto per il diario 'Un anno in Provenza', si concede un'esplorazione più approfondita del suo angolo di paradiso, questa volta ritratto attraverso una serie di aneddoti esilaranti, serviti con abbondanti dosi di humour inglese -..

 

Roberta Maddalena

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