SECONDI
SECONDI
1 - 3 giugno
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Mappa (giro completo)
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Il tour in numeri:
1 moto: R850R
2 persone: Roberta e Gianluca
1000 km: chilometri percorsi
Primo giorno
La sera prima della partenza, facciamo il solito controllo meteo -che viene ripetuto, per l'ultima volta, il giorno della partenza: confermato bel tempo venerdì pomeriggio, sabato e domenica mattina. Dovrebbe peggiorare, con qualche rischio di temporale locale, la domenica pomeriggio.
Programmiamo la partenza per le 9:30 massimo di venerdì 1 giugno.
Il giovedì sera ci dedichiamo alla preparazione dei bagagli. Siamo estremamente leggeri, ci portiamo il minimo indispensabile: bando all'estetica a privilegio della praticità.
Sembrerebbe filare tutto per il verso giusto, a differenza di quanto ci è capitato nei viaggi precedenti: la meta è quella voluta, il meto è perfetto, la moto è ok. C'è, però, un piccolo incombete di lavoro da fare la mattina di venerdì. Un incombente fissato per le 9:00, che dovrebbe portare via poco tempo: in altre parole, anziché partire alle 9:30, potremmo dover partire una mezzora più tardi. In teoria.
In teoria, perché si son fatti i conti senza l'oste.
Venerdì mattina, parto per svolgere l'attività lavorativa, molto fiducioso. Tutto pare svolgersi nei tempi preventivati, ma ad un certo punto, i programmi saltano, subentrano delle emergenze e io, tapino, slitto verso orari inverecondi.
E' una lotta fra l'orologio e la mia pazienza, che nel frattempo ha chiamato a sé tutti i Santi del Paradiso.
10:10, ancora nulla. Alle 10:15 inizio il mio lavoro, convinto che si sarebbe protratto oltremodo e che avrebbe pregiudicato il fine settimana.
Miracolo, alle 10:30 finisco e alle 10:40 chiamo Roberta: "Ho finito adesso, che si fa?"
Immaginnavo che la risposta fosse: "Sono le 11:00, dove vogliamo andare! Restiamo a Milano". E, invece, dall'altro capo del telefono sento: "Bhè, io sono pronta! Andiamo".
Prendo la moto (entusiasmo a mille e incazzatura passata), faccio il pieno e mi dirigo a casa per cambiarmi.
Alle 11:30 siamo in strada, direzione Alessandria.
Il tempo non è bellissimo, un po' coperto e ventoso. Imboccata l'A7, direzione Genova, proseguiamo verso Alessandria -A21- e usciamo a Felizzano.
Da qui, il programma è di fare l'Alto Monferrato sino alle porte di Cuneo e, poi, immetterci sulla strada che conduce al Colle della Maddalena.
Entriamo nel paese di Felizzano e seguiamo le indicazioni per Nizza Monferrato. La strada che segue è in mezzo alle campagne e alle colline del Monferrato, in cima alle quali è possibile scorgere il borgo, con il campanile che svetta.
La cornice in cui guidiamo è molto bella, la natura è in pieno risveglio e il sole, che ha preso il posto delle nuvole, ci accompagnerà per il resto del viaggio.
Grazie alla funzione street view di Google, avevo già guardato la strada e i punti problematici degli incroci. Senza troppi problemi arriviamo a Nizza Monferrato -dove facciamo una breve pausa pranzo-, Canelli, Santo Stefano Belbo, Bosia, Cerretto Langhe, Serravalle Langhe, Dogliani, Carrù, Borgo San Dalmazzo e poi la SS21 verso il confine di Stato.
La giornata, a questo punto del viaggio, è irradiata da un sole meraviglioso, da un cielo blu e, soprattutto, da una Milano alle spalle.
Lunga la strada che da Borgo San Dalmazio porta al Colle della Maddalena: bella e ampia. Solo gli ultimi tornanti hanno un brutto asfalto: fare attenzione!
Quando si arriva al limitare del colle, c'è un laghetto alpino ed un bar: ci siamo fermati per una sosta rigenerante.
Ci siamo goduti il lago, la dolce brezza ed il sole caldo; mancano pochi chilometri a Jausiers.
Ripartiamo rinfrancati, arriviamo al colle, ci fermiamo un istante per l'acquisto dell'adesivo da mettere sulla valigia della moto e poi riprendiamo la strada per la meta di giornata. Qui, l'inaspettato: avremo visto una decina di marmotte nei parati adiacenti la strada che, di tanto in tanto, la attraversavano. Bellissimo.
Arriviamo a Jausiers. Minuscolo paese di montagna. Parcheggiamo la moto, facciamo un breve giro per trovare dove alloggiare e, infine, scegliamo Les Bartavelles.
Una bella sistemazione: si tratta di una B&B gestito da una famiglia molto accogliente. Conveniente, se si prende il pernotto con prima colazioni; troppo caro, se si opta per la mezza pensione -cena. Cena non all'altezza della spesa.
Tot. km 340
Secondo giorno
Colazione e breve promenade per Jausiers per l'acquisto di una mappa dettagliata dell'Alta Provenza. Giornata di splendido sole. Già si sente il rombo delle moto per le strade. Ultime foto e partiamo anche noi.
Prima di partire, abbiamo chiesto ai gestori del B&B se fossero a conoscenza della fioritura della lavanda nella zona di Valensole. Risposta? "E' tutta in fiore!".
Scettici, perché prima di partire ci eravamo documentati; cinonostante, partiamo galvanizzati, nutrendo la convinzione che l'informazione data corrispondesse al vero: sono del posto!
Strada per Barcellonette, la D900, direzione Digne-les-Bains. Ci fermiamo a Seyene per un caffè e poi proseguiamo per Digne. Il sole e il cielo blu ci accompagnano costantemente.
A Digne prendiamo la N85 per Malijai. Originariamente, avevo pensato di percorrere la D12, sul lato opposto del fiume rispetto alla N85, ma per una svista ad una rotonda sono andato dritto sulla strada ad alta percorrenza.
Giunti a Malijai abbiamo imboccato la strada per Puimichel e Oraison -D12-, un'ascesa in mezzo al verde e alle colline -strada brutta, stretta e piena di pietrisco, bisogna salire piano e con prudenza-. Giunti sulla cima, inizia la discesa con una serie di campi coltivati a lavanda. Qui siamo arrivati pianissimo, sperando di scollinare ed essere invasi dal colore viola.
Macché viola, tutto verde, tutto indietro, non un fiore di lavanda: fino a quel momento avevamo riposto grandi speranze nelle parole dell'albergatrice di Jausiers. Poco male, la giornata è talmente bella e calda che, pigramente, ci portiamo a Valensole: D12 fino a Oraison, D4 e poi D15 verso Valensole.
Arriviamo a Valensole attraversando campi colmi di papaveri rossi. Il paese di Valensole non è bellissimo, un po' dimesso, disordinato, sporchino.
Ci fermiamo in un bar, in una piazzetta ombreggiata da grandi alberi. Ripianifichiamo il percorso, perché, inizialmente, era previsto un giro intorno ai campi di Valensole per vedere la lavanda in fiore. Decidiamo di dirigerci verso Manosque sulla D6 e da lì, salire verso Sisteron sulla D4. Infine, proseguire verso nord sulla D951 verso Espinasses.
Usciti da Valensole, ci immettiamo sulla D6 e notiamo coltivazioni di lavanda che si perdono all'orizzonte: chissà che bello quando in fiore.
Giungiamo a Sisteron, ci fermiamo per una passeggiate e per l'acquisto di souvenir. E' ancora presto e decidiamo di spostarci ancora più a nord e avere meno strada da percorrere per l'ultimo giorno: meta finale sarà Le Lauzete-Ubaye.
Come detto, percorriamo la D951. Una strada in mezzo a frutteti, piccoli paesi e pochissimo traffico.
Arrivati a Espinasses non troviamo nulla, proseguiamo sulla D900B e all'innesco con la D900, ci portiamo verso Saint-Vincent-les-Forts alla ricerca di un agriturismo. Lo troviamo, è in mezzo al verde, sui pendii che si affacciano al lago, ma non prevede il servizio cucina.
Torniamo sulla strada verso Barcellonette e dopo aver incrociato un paio di alberghetti poco appetibili, arriviamo a all'albergo La Lauzetane a Le Lauzet Ubaye.
Stanchi, troviamo una bella stanza con affaccio sul lago e sconto motard: cena e colazione, abbondanti e a buffet.
Tot. km 326
Terzo giorno
Con un po' di tristezza, affrontiamo il terzo e ultimo giorno di viaggio. Il cielo non è azzurro come la giornata di sabato, è velato di nuvole grige e scure. Niente pioggia, per ora.
Sistemiamo la moto e partiamo alla volta di Briançon. In tarda mattinata ci arriviamo, facciamo il pieno di benzina a costi francesi (€ 1,65/lt), passeggiata per la città fortificata, acquisto di altri souvenir e, infine, tutta dritta per Milano.
tot. km 334