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Tappa I

30 luglio 2007

Burgos — Hontanas (35 km)

 

 

Partiti.

Ore 6:15, freddo e buio. Sbagliamo strada all’inizio: non seguiamo gli altri pellegrini, ignorando le frecce gialle –simboli ancora sconosciuti; basteranno poche ore perché diventino famigliari compagni di viaggio- fidandoci della guida. Nel dubbio di percorrere troppi km su strada, torniamo indietro e voltiamo dove gli altri pellegrini avevano fatto prima di noi; regaliamo al Cammino quasi tre km.

Si cammina bene e con ottima temperatura fino a Tardajos: qui, colazione abbondante a base di panino col tonno, pomodori, lattuga, uova e maionese; caffè con latte (cafè con leche) e maxi croissante.

Ripartiamo dopo una ventina di minuti e da lì incontriamo una piccola suorina che ci offre due medagliette raffiguranti la Madonna.

Iniziamo, così, le mesetas: un mare di deserto a grano. Null’altro per chilometri. Dune a destra e a sinistra ed in mezzo il Cammino, non si vede altro.

Una pausa in un piccolo paese (Hornillos del Camino) dove compriamo frutta. Mangiamo, beviamo –anche una birra fresca-, scambiamo due parole con altri pellegrini: ci troveremo tutti ad Hontanas.

Le mesetas continuano, il paesaggio non muta, il sole alto nel cielo non dà tregua, la pelle inizia ad arrossare in modo preoccupante.

Siamo vicini al trentesimo chilometro, ma all’orizzonte del paese nulla.

Ad un certo punto la strada scende verso una conca, le prime case diroccate e poi il paese.

Gli ultimi chilometri li facciamo con dei ragazzi conosciuti la sera prima a Burgos.

Arriviamo nei pressi della fonte di Hontanas, beviamo, ci rinfreschiamo e subito ci sediamo ai piedi della chiesa. Per qualche minuto nessuno parla. Il tempo di recuperare e poi via all’ostello comunale: sello, € 5,00 e letto in una dependance in una stanza di una trentina di brande.

Bucato, doccia e, chicca, bagno in piscina.

Nel mezzo del nulla e del caldo torrido, un paesino sperduto, a misura di pellegrino, vivo grazie al Cammino c’è una piscina.

Ci andiamo e restiamo fino a tardo pomeriggio con i piedi a mollo.

Cena in compagnia (siamo una tavolata di dieci persone. Tra noi, l’ho scoperto poi, due ragazzi giovani: un prete ed un novello seminarista. Dopo qualche giorno scopriamo che i due hanno dovuto rinunciare al Cammino per malori fisici), si ride e si scherza e poi tutti a nanna.

Per il giorno seguente, 35 km: Fròmista.

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