SECONDI
SECONDI
20 - 22 luglio 2012
Mappa
Primo giorno:
lunedì 8 luglio, accedo ad internet, pigramente apro il forum q.d.e. (http://www.quellidellelica.com), entro nello spazio denominato "Quelli che amano guardare il panorama" per vedere un po' i giri degli altri, e prenderne eventualmente spunto e cosa leggo: "Quanta, quanta lavanda...".
Perbacco, era il giro che avevamo programmato noi per il fine settimana successivo o quello del 20 luglio.
Le foto erano strepitose: lavanda in piena fioritura, coloro viola-blu accesso e distese sconfinate.
Non avevamo più dubbi e perplessità. Si doveva andare.
"Partiamo venerdì 14 e torniamo il 16?", ci domandiamo Roberta ed io. "Salvi impegni, sì". "E' la festa nazionale del 14 luglio, non è che non troveremo da dormire?".
Non partiremo il 14 luglio (impegni di lavoro), ma il fine settimana successivo.
Rispetto alle foto viste l'8 luglio, il rischio era quello di andare, per l'ennesima volta in Provenza, e di trovare la lavanda in principio di sfioritura; di quel colore che tende al viola-grigio: altro impatto visivo.
Programmiamo l'itinerario e prenotiamo la prima notte: è bello sapere d'arrivare e di avere già il tuo nome sulla stanza, senza l'affanno di doverla cercare. Prenotiamo a La Jas de la Caroline.
20 luglio, 8:30 del mattino, lasciamo Milano -già incasinata- e imbocchiamo l'autostrada Milano-Torino-Bardonecchia, uscita Oulx est.
220 km che costano quanto un rene al mercato nero.
Usciamo a Oulx, facciamo il Monginevro e...non vuoi fermarti a Briançon? Breve sosta, il tempo di fare una piccola passeggiata. Ripartiamo alla volta del Lac de Serre Ponçon e decidiamo di fermarci per mangiare qualcosa nella località Baie de St. Michel.
Bar all'aperto, splendida giornata di sole -anche se un po' caldina- e pizzetta pomeridiana.
Con tutta calma, riprendiamo la strada alla volta di Tallard -D942 e D4-, scende qualche goccia di pioggia, ma nulla d'allarmante e ci dirigiamo verso Sisteron. Altra pausa, seduti comodamente al bar del centro. E' presto, sono le cinque e, quindi, stiamo a goderci la quiete del pomeriggio.
Decidiamo di andare a Noyers sur Jabron, più precisamente, nella località Chenebotte, dove è la sede della nostra Chambre d'hote.
Dal sito, la Jas de la Caroline promette bene, ma i siti web spesso tradiscono le aspettative.
La strada che esce da Sisteron e conduce a Noyers sur Jabron è piacevole, in mezzo al verde di campi coltivati e costeggiata dalla catena montuosa del Lure. Arriviamo a Noyers, voltiamo per Chenebotte e arriviamo a la Caroline: bello, bellissimo.
Una casa in pietra, con gli infissi azzurri, in mezzo alla collina. Ci riceve Alen.
Molto gentile e affabile, mi fa parcheggiare la moto sotto il porticato; ci conduce alle camere, scendendo per una scala di pietra -e il contesto è bello, ben curato e nel silenzio- e ci assegna la camera "La lavanda". Entriamo e rimaniamo molto contenti della scelta fatta.
In via del tutto eccezionale (e ad una cifra di soli € 15.00 a testa), ci preparano la cena: da qualche tempo, hanno deciso di non servire più il pasto serale, perché era diventato troppo impegnativo accudire la casa, accogliere i clienti e servire la cena: loro sono solo in due.
Ceniamo all'aperto, in una serata piacevolmente calda, al tavolo di fronte alla nostra stanza: piccolo antipasto, una piatto freddo provenzale (cous-cous con verdure, uvetta sultanina e foglie di menta), del vino rosé ben fresco, dolce. Cos'altro aggiungere!
Terminata la cena, facciamo un giro a piedi in paese: tutto chiuso, tranne un locale in cui si sono ritrovate delle persone anziane; il rumore dell'acqua della fontana pubblica che scorre, i grilli, il passaggio di una macchina ogni venti minuti. Insomma, la quiete più assoluta.
In una cornice così, non poteva che prospettarsi una notte di riposo rigenerante.
Tot. km 408.
Secondo giorno:
decidiamo di riservare la stanza anche per il secondo giorno. Lasciamo le valige nella stanza e, poi, mostro a Alain e Françoise il giro da noi programmato: loro, ci suggeriscono altri itinerari e caldeggiano la visita a Puimichel. Ci suggeriscono di vedere Sault, le colline di Montbrun les Bains -dove ci sono delle belle distese di lavanda- e le Gorge de la Nesque.
Stravolgiamo i piani e decidiamo di iniziare da Puimichel e le plateau de Valensole, per concludere con la visita a Sault.
A Sisteron facciamo il pieno e usciamo in direzione Oraison. A Les Mees, imbocchiamo la strada collinare che sale sulle colline di Puimichel. Un ascesa tortuosa, su una strada stretta e dissestata, in mezzo al bosco.
Curve su curve sino alla cima. Non si vedono che rocce e alberi. Conosciamo la strada perché affrontata in altre occasioni. Arriviamo in cima, la strada piega verso destra. A sinistra ancora le cime delle piante, ma dietro inizia a vedersi il cielo blu. Il bosco è finito, la salita è finita e la strada si apre su colline ammantate di lavanda.
Si sperava di trovare la lavanda ancora nel pieno della sua fioritura, immaginavamo di vederla del color grigio, ma l'impatto è stato con un viola-blu incredibile. L'aria tersa e spazzata dal mistral ci ha regalato dei colori splendidi e nitidi: il blu del cielo, il viola della lavanda e l'oro del grano.
Parcheggiamo la moto sul ciglio della strada (tanto non passa nessuno), ci togliamo i caschi, prendiamo la macchina fotografica e entriamo nei campi.
La lavanda è disposta su file parallele ordinatissime. Il silenzio che ci circonda mette in risalto il ronzio continuo delle api, saranno migliaia intorno a noi. Non temiamo, nella maniera più assoluta, per la nostra incolumità: sono troppo interessate ed attratte da cose ben più appetibili della nostra pelle.
Il profumo della lavanda è ovunque. Scattiamo con voracità, perché lo spettacolo è immenso e lo vogliamo portare con noi.
Passiamo quasi un'ora a Puimichel. Poi decidiamo di andare a vedere il plateau de Valensole.
La strada che facciamo per arrivare a Valensole non è la D15 che parte da Oraison. Anziché la D15, percorriamo la D115 sino a Brunet.
Strada abbastanza stretta e piana, costeggiata dalle colline, da un lato, e da campi dall'altro. Qui, se avete l'intenzione di vedere i girasole potrete appagare la vostra curiosità.
Giunti a Brunet, si sale sino ad arrivare ad arrivare al bivio con la D8. Qui, si gira a destra in direzione Valensole e iniziano i campi di lavanda.
Una diversa distesa di lavanda. Qui siamo in pianura e i filari si perdono all'orizzonte. Non mancano i motociclisti che fanno la tipica foto della propria moto con alle spalle la distesa di lavanda: un classico a cui neppure noi ci siamo sottratti.
Cartina alla mano, puntiamo a Manosque -dove ci hanno sconsigliato di fermarci- per dirigerci verso Reillane, Banon, Revest du Bion e, infine Sault (D907, D14, D5, D950). A Reillane mangiamo, in un bar-ristorante sotto le frasche. Difronte, la chiesa e la piazza assolata. Tutt'intorno, la quiete: il sole picchia.
Strada molto panoramica quella che conduce a Sault. Campi di lavanda, meno belli di quelli visti in mattinata, colline di girasole e grano.
A Sault arriviamo nel tardo pomeriggio: facciamo un giro per negozi, compriamo qualche ricordo provenzale, prendiamo un gelato nella piazzetta e rianimiamo le stanche membra.
La giornata, ormai, volge al termine. Le gole de la Nesque non riusciamo a vederle. La strada che da Sault porta a Noyers è bella e veloce, curve piacevoli e traffico inesistente.
Arriviamo, il tempo di una doccia e risaliamo in moto per andare a cena a Sisteron. Cena alla Citadelle; non mangeremo all'esterno, ma al caldo delle mura: fuori tira il mistral e l'aria è fredda.
Tot. km 680 - parziale km 272.
Terzo giorno:
non sto a dilungarmi sull'incidente occorso alla mia macchina fotografica la sera al rientro dalla cena. Per colpa di una mia maldestra disattenzione, mi è caduta e l'obiettivo si è incassato, distrutto.
Aveva voglia San Giacomo di frapporsi fra me e la sequela di improperi che ho snocciolato. Troppo tardi, danno fatto e tutti i santi in cielo chiamati ad uno ad uno.
La mattina seguente, ci prepariamo per partire.
La permanenza alla chambre d'hote è stata piacevole e la consigliamo a chi volesse andare nella zona.
Il rientro è strada veloce e routinaria. Ci fermiamo a Briançon per il pranzo e poi dritti a casa.
E' stata una bellissima esperienza. Senza parole le colline di Puimichel.
La lavanda va vista, almeno una volta, a costo di sacrificare il piacere della guida su strade montane.
Tot. km 1084 - parziale 404 km.