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Tappa XIII

11 agosto 2007

Sarria – Hospital de la Cruz (33 km)

 

Partenza all’alba, 5:20, con torcia alla mano. Incontriamo due inglesine che vanno dalla parte opposta alla nostra con una torcia che non illumina oltre un palmo dal naso. Breve confabulare e l’Italia si pone alla guida della tappa.

Che sale immediatamente e che, immediatamente, prendiamo di petto. Le inglesine rimangono un po’ indietro, le aspettiamo ed, insieme, procediamo. Con l’albeggiare allunghiamo il passo, le torce adesso non servono più, e ci dirigiamo verso la sosta-colazione: momento sempre atteso con fervore.

E la colazione non tradisce.

A 13 km dal via, in un bar condotto da signore non più in giovane età troviamo una bella tazza grande di café con leche, una fetta di bizcocho e una tarta de Santiago: la prima, una sorta di ciambellone; la seconda, una torta di pinoli e frutta secca a pasta morbida. Mangiamo di gusto e la barista chiosa osservando il nostro appetito.

La tappa va fra sali e scendi; salite impegnative e lunghi falso piani. Si arriva ad Hospital. Piccolissimo paese, ma con un albergue nuovissimo.

Comodo, pulito, donativo. Si dormirà in modo eccellente.

E chi incontriamo all’albergue? Michael.

Con lui prendiamo un aperitivo e ceniamo. Ottima compagnia il belga. Beviamo le solite due bottiglie e si torna in ostello.

Con Michael commentiamo il Cammino e conveniamo che la parte sino a Burgos, Leon sia la più genuina: il pellegrino parte sapendo delle grosse difficoltà cui andrà incontro, le affronta con spirito di sacrificio e di comunione con gli altri pellegrini; i rifugi, da quanto raccontato, sono dei veri e propri luoghi essenziali, spartani, adibiti unicamente a fornire un giaciglio. Nessun fronzolo, poche comodità: punto di incontro e di convivio certo.

Più ci si avvicina ai meno cento chilometri (momento dal quale è possibile ottenere la Compostela), l’intera compagine cambia: turistico diventa il dogma. Emblematico è il fatto che i posti negli albergues possono essere riservati. Non importa che tu abbia alle spalle centinaia di chilometri o decine di chilometri; ciò che conta è la prenotazione. E l’assurdo prosegue con l’opportunità di riservare il posto letto facendo pervenire anticipatamente lo zaino all’ostello.

Quindi, viene privilegiato non chi il Cammino lo fa col proprio fardello, ma colui che di esso se ne spoglia: ottimo messaggio in un luogo deputato al silenzio, alla riflessione ed alla fatica.

Se non ricordo male, la compostela veniva concessa, a perdono dei peccati, a colui che il pellegrinaggio lo compiva nella sua interezza!

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