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Premessa

I consigli che qui troverete sono relativi ad un Cammino di 500 Km circa, dalla città di Burgos a quella di Santiago de Compostela; compiuto nel periodo estivo, fine luglio metà agosto, e con viaggi di andata e ritorno già prenotati in Italia –quindi con giorni di cammino contati.

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La preparazione fisica

Se avete tempo a disposizione, camminate il più possibile con lo zaino sulle spalle: inizialmente con pochi chili, aumentandone progressivamente il carico sino a raggiungere il peso che pensate potrebbe avere il vostro zaino sul Cammino.

I danni maggiori sono dati proprio dallo zaino: la struttura fisica non è abituata ad avere un peso sulla schiena e, quindi, sollecita altre parti del corpo per riportare in equilibrio la propria postura; di qui le infiammazioni.

Come in ogni allenamento, la gradualità è d’obbligo per consentire al corpo di abituarsi alle nuove sollecitazioni.

E’ per questi motivi che consiglio di iniziare con un congruo margine d’anticipo rispetto alla partenza programmata perché gli eventuali infortuni verranno affrontati, riconosciuti e risolti quando siete ancora a casa, dove potrete prendervi tutto il tempo necessario per l’eventuale convalescenza.

Camminate con le scarpe che utilizzerete sul Cammino.

Non azzardate ad usare gli acquisti dell’ultimo minuto: è vero che ormai le scarpe in commercio ad uso specifico (podismo, trekking ecc.) hanno raggiunto livelli altissimi di qualità e di adattamento al piede, ma se possiamo evitare di scoprire dopo dieci km che ci troviamo sul Cammino che le scarpe che abbiamo acquistato non fanno al caso nostro, è meglio!

Allenatevi con l’attrezzatura che pensate di portarvi, cosicché avrete modo di testarla e di sostituire ciò che non vi aggrada: qualunque fastidio, nei momenti di difficoltà, diventa un fardello irritante e fonte di tensione.

Quante ore camminare, quanti chilometri fare, che fondi privilegiare, francamente non saprei cosa suggerire. L’unica cosa che mi permetto di ripetere è gradualità; non abbiate fretta di raggiungere un risultato perché con la fretta l’unica certezza è che andrete incontro ad un infortunio.

Sappiate che il tratto di Cammino da noi intrapreso era prevalentemente piano, con fondo generalmente regolare e le poche salite incontrate affrontabilissime.

Un aspetto che non va sottovalutato e quello mentale. Programmate almeno una volta alla settimana un allenamento lungo, per tempo e chilometri, perché vi servirà a prendere confidenza con la stanchezza mentale, imparerete a riconoscerne le avvisaglie e, soprattutto, a gestirla. Con gli allenamenti lunghi imparerete ad ascoltarvi, ad ascoltare quello che il corpo vi dice passo dopo passo; imparerete a capire quando poter spingere e chiedere di più dalla vostra falcata e quando, invece, rallentare se non addirittura fermarvi.

Ale ed io facciamo sport tutto l’anno. Abbiamo iniziato a camminare insieme solo nel tardo giugno sino al fine settimana precedente la partenza (avvenuta il 29 luglio). Dati gli impegni di lavoro e, soprattutto, la lontananza dei luoghi di residenza, gli incontri avvenivano esclusivamente il fine settimana.

In principio, abbiamo programmato uscite di poche ore e scarichi, aumentando col tempo il carico di lavoro (tempo/Km) e simulando il peso che avrebbe dovuto essere dello zaino nel corso del Cammino.

Noi facevamo uscite di quattro ore in cui coprivamo distanze di circa venti km su tracciato medio montano.

Attenzione.

Il Cammino è alla portata di tutti, purché in salute. Un minimo di allenamento è necessario solo per evitare il rischio di dover abbandonare ciò che si è intrapreso.

 

Lo zaino — Le scarpe — La salute

 

Lo zaino

Alessandro aveva uno zaino da 40 lt., mentre io uno da 50 lt. Col senno del poi, avrei comprato uno zaino più piccolo: 35/40 lt.

Nel periodo estivo è più che sufficiente, complici i materiali tecnici dei vari abbigliamenti e dell’asciugamano che riducono spazio e peso.

Quale zaino comprare? Sul mercato ci sono svariate marche a disposizione.

Solo un’accortezza: sarà la vostra casa per tutta la durata del Cammino e, quindi, vale la pena spendere qualche euro in più. Questo non significa che si debba fare chissà quale pazzia d’investimento, ma non lasciatevi neppure guidare dal prezzo più basso.

Affidatevi a gente del settore se siete dei profani.

Noi avevamo questi zaini: Alessandro, un Salewa da 40 lt.; io, un Quechua 50 lt. Mod. Forclaz Symbium.

Ecco, di seguito, il contenuto del mio zaino:

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Abbigliamento

Documenti Soldi

3 Maglie tecniche

1 Maglia cotone x notte

1 camicia maniche corte Columbia, per la sera

3 Calze

2 Slip

1 Costume da bagno slip

1 Pantalone lungo con cerniere alle ginocchia

1 Pantalone medio

1 Pantaloncino da corsa

1 Felpa leggera

Poncho

Cappello a larghe falde

Occhiali da sole

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Tecnologia

Cellulare + caricatore

Garmin forerunner 201 + caricatore

Orologio

Macchina digitale + schede SD

Riduzione a due denti

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Igiene

Ciabatte

Asciugamano medio a nido d’ape

Spazzolino

Dentifricio

Taglia unghie

Sapone Marsiglia

Carta igienica

Fazzoletti di carta

Crema protezione sole

Deodorante

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Documenti-soldi

Carta identità

Biglietti aereo

Credenziale

Carta di credito prepagata

Soldi

Tessera sanitaria

Patente

 

Pronto soccorso

Sali + integratori

Antinfiammatori

Tachipirina

Aspirine

Cerotto 2,5 cm

Compeed

Antiparassitario Mom

Garze sterili

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Varie

Vaselina

Materassino

Sacco letto

Posate in plastica

Thermos lt. 0,7

Marsupio

Ago e filo

Corda x bucato

Spille da balia

Coltello svizzero

Sacchetti

Carta e penna

Frasario

Torcia elettrica

Porta documenti in plastica idrorepellente

 

Dopo l’esperienza vissuta, consiglierei di portare anche una giacca antivento e pioggia ed un paio di guanti (ad es. quelli che si usano per la corsa, leggeri, in materiale tecnico e sufficientemente caldi): vi sono state delle mattine veramente fredde.

Per l’igiene personale ed il bucato, è sufficiente una saponetta di Marsiglia.

Nella lista avrete letto dell’antiparassitario: noi non ne abbiamo avuto bisogno, è stata una mera precauzione; non nascondo d’avere conosciuto persone colpite dai parassiti. Purtroppo, in luoghi altamente frequentati, soprattutto nel periodo estivo, vi potrebbe essere il rischio di qualche spiacevole incontro.

Consiglio una riduzione a due denti (non tre, perché le prese spagnole prevedono solo due fori d’ingresso), utile quando le prese a disposizione sono poche e da condividere con gli altri pellegrini.

Portatevi delle spille da balia: saranno le vostre mollette per il bucato. Irrinunciabili.

Dimenticavo, il mio zaino a pieno carico pesava circa 9,5 Kg.

 

Le scarpe

Visto che il nostro Cammino si è svolto nel periodo estivo con la quasi totale assenza di pioggia (incontrata solo a Santiago), io sconsiglio calzature eccessivamente rigide e protettive, tipo scarponi da montagna.

Una calzatura del genere è pesante, stringe tutto il piede e parte della caviglia, impedisce una buona mobilità e surriscalda, eccessivamente, il piede.

Ideale è una scarpa da trekking: bassa come una scarpa da corsa, traspirante, elastica e sufficientemente protettiva per i terreni sconnessi.

Quando acquistate una scarpa, assicuratevi che fra l’alluce e la punta ci sia almeno mezzo centimetro. Il piede, con il caldo e i lunghi chilometri percorsi, tende a gonfiarsi; una scarpa che non consente un certo gioco al piede può provocare unghie nere e nella peggiore delle ipotesi, il distaccamento stesso dell’unghia.

Anche qui, come per lo zaino, valgono gli stessi consigli: affidatevi a gente esperta.

Per l’attrezzatura, a Milano c’è l’imbarazzo della scelta.

Io indossavo un paio di Salomon Trail Pro 2 scs. Il giudizio di queste scarpe non è del tutto positivo. Dopo 500 km, evidenti alcune falle: comode, ma qualche difetto di troppo con l’allacciatura e la tomaia. Il sistema di allacciatura rapida (cordino in tessuto speciale) ha leso la tomaia, bucandola. Lo stesso cordino si è rapidamente consumato. La suola, infine, è eccellente per un uso podistico (corsa su terreni sconnessi), mentre per un trekking, avrei preferito una suola più rigida.

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La salute

I problemi maggiori derivano dalle vesciche e dall’infiammazioni tendinee.

Noi, per fortuna, non abbiamo sofferto di vesciche ai piedi (io ne ho avuto una che, per posizione, non mi ha cagionato problemi e, fortunatamente, è nata il penultimo giorno di Cammino).

Per evitare l’insorgenza di fastidiose piaghe (vesciche o abrasioni da frizione) sono opportune, a mio avviso, tre accortezze: la prima, è di indossare nel corso del Cammino scarpe comode ed ampiamente rodate; la seconda, è di cospargere i piedi di vaselina (trucco ereditato dall’esperienza podistica delle lunghe distanze); se necessario, mettete la vaselina anche più volte nel corso della tappa. Ovviamente, la funzione della vaselina è quella di limitare fortemente qualsivoglia attrito. La terza accortezza, è di avere ai piedi delle buone calze: sul mercato vi sono calze tecniche che si modellano al piede grazie ad un differente spessore nei vari punti del piede. Noi avevamo delle Salomon Running: € 14 due paia.

Se le vesciche compaiono, sul Cammino ho visto vari medicamenti, ma il più usato è quellodell’ago e filo.

Mi spiego. Prendere un ago ed infilare del filo per una lunghezza di una decina di centimetri; lasciare un parte del filo più lunga dell’altra. Disinfettare l’ago ed il filo con del Betadine, forare la vescica da un lato all’atro e far sì che una parte del filo rimanga all’interno della vescica –servirà da drenante; fare uscire tutto il liquido adottando una garza imbevuta di disinfettante per tamponare; tagliare il filo in eccesso lasciandone pochi centimetri in corrispondenza dei due fori (d’ingresso e di uscita); infine, coprire la vescica curata con una garza traspirante e fermarla con del cerotto medico.

E’ un’operazione semplice ed estremamente efficace.

Per quanto riguarda il capitolo “infiammazioni tendinee”, qui le esperienze si sprecano: sul Cammino sono state poche le persone conosciute che non avessero accusato il problema.

Per prevenirle, è consigliabile un adeguato allenamento con un uso graduale dello zaino.

Quando nel corso del Cammino l’infiammazione fa la sua apparizione, i medicinali utilizzati sono i più svariati: Aulin/Nimesulide (attenzione, questi medicinali sono venduti solo in Italia, il resto dell’Europa li ha tacciati), Voltaren gel per uso topico, Voltaren 50mg in pasticche e tanti altri. E’ impopolare quello che sto per dire, ma se l’infiammazione persiste e duole è caldamente consigliato sottoporsi a visita medica e, se necessario, interrompere il Cammino per non compromettere la vostra integrità fisica e causare danni permanenti.

Altro aspetto da non sottovalutare, qualora doveste decidere di affrontare il Cammino nel periodo estivo, è il sole: quindi, proteggere la pelle con crema ad alto fattore di protezione; coprire sempre il capo con un cappello; bere tanto, anche quando non se ne avverte la necessità: l’insolazione arriva quando meno te l’aspetti; usare occhiali da sole.

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